Da: Ciro Inicorbaf A: Oggetto: [Club federiciani] R: A proposito del 18 febbraio del 1248 Data: lunedì 19 febbraio 2001 22.46
Caro Alberto e federiciani tutti,
bello il documento del 18 febbraio 1248 ma ...... ancora una volta si travisa la storia a proprio uso,(non voglio fare il meridionalista a tutti i costi) si può perdonare alcuni storici e/o divulgatori che confondono Ferentino, Florentino e altri nomi strani con Castel Fiorentino ma tutti concordano che Federico II  muore vicino Lucera o in Puglia.
E' chiaro che non sono uno storico e nemmeno tanto colto per cui chiedo clemenza a tutti però per dirla alla napoletana a me questo articolo me pare na.........  
----- Original Message -----
From: Gentile Alberto
To: club_federiciani@ecircle.it
Sent: Friday, February 18, 2000 10:44 PM
Subject: [Club federiciani] A proposito del 18 febbraio del 1248

Articolo tratto dalla GAZZETTA DI PARMA del 18/02/2001 Un prezioso documento redatto da Federico II viene ad arricchire il patrimonio dell'Archivio di Stato

Una lettera che arriva 800 anni dopo

Federico II era partito per la caccia, il mattino del 18 febbraio 1248, tra un festoso latrare di cani, un accorrere di battitori, un tintinnare di armi e di sonagli dei cavalli bardati come per un torneo. Con lui il figlio Manfredi e una cinquantina di cavalieri tedeschi ed italiani. Mentre insegue la preda, a gara con i più valorosi dei suoi, sente la campana di Vittoria suonare a stormo con affrettati rintocchi d'allarme. Vittoria era la città di legno e pietra che egli aveva costruito vicino a Parma, sicuro non solo di vincere la resistenza dell'avversaria, ma anche di poterla sostituire con la nuova urbe di fondazione. Quel giorno il suo sogno brucia miseramente. Accorre al soccorso, ma ormai tutto è perduto. I Parmigiani hanno occupato il campo, ucciso 1.500 soldati imperiali, il doppio fatto prigioniero, trascinato il carroccio di Cremona in Duomo, trainandolo con gli asini, come scherno. Un giovane, di cui si ricorda solo il soprannome, Cortopasso, trascina la corona imperiale nella polvere e nella cenere di quella che era ormai Vittoria, come un inutile giocattolo. Se Federico fosse stato presente avrebbe certo potuto evitare i grossolani errori che avevano permesso ai Parmigiani di uscire dal loro assedio che durava da 232 giorni. Per l'imperatore inizia così una rapida decadenza. Muore improvvisamente a Castelfiorentino, vicino a Firenze, nel 1250, e con lui finisce una concezione dell'Impero che lascia ancor oggi strascichi di nostalgia. Per questa ragione piace in questo giorno, che ricorda la battaglia di Vittoria, comunicare ai lettori che un nuovo documento di Federico II è venuto ad arricchire il patrimonio dell'Archivio di Stato di Parma, acquistato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Me lo aveva segnalato quell'incredibile segugio di libri e documenti che è Corrado Mingardi, presenza silenziosa ma insostituibile della cultura parmigiana dei nostri anni, ed il Ministero ha fatto la sua parte, tramite la Soprintendenza Archivistica per la Lombardia. Si tratta di un documento conosciuto solo per una trascrizione edita a metà dei Seicento da Ferdinando Ughelli, che però non aveva indicato dove l'originale fosse conservato. Il documento fu redatto il 18 marzo 1219 a Haguenau in Alsazia francese, nel dipartimento del Basso Reno. Un mese prima, il 19 febbraio, da Spira, l'imperatore aveva confermato al Comune di Parma i privilegi concessi dai suoi predecessori. L'originale di questo atto con il sigillo pendente in cera apparteneva già all'Archivio di Stato di Parma. Un mese dopo dunque Federico II con questo nuovo privilegio specificava che la precedente concessione al Comune in nessun modo poteva intaccare i privilegi tradizionali del vescovo di Parma, Obizzo Fieschi. Il documento era stato fatto ricopiare per ordine del podestà e del vescovo di Parma dal notaio Nicolò Dall'Alio, poiché l'originale rischiava di andare perduto per le cattive condizioni nelle quali si trovava, il 23 gennaio 1392. Ed è questa copia ritrovata, che sarà presto sottoposta a restauro virtuale dalla Fotoscientifica di Parma ed edita da Ezio Barbieri dell'Università di Pavia, docente di Diplomatica della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica dell'Archivio di Stato di Parma. Un bel modo per anticipare di alcuni giorni la terza settimana per la cultura da parte del nostro Archivio di Stato.

Marzio Dall'Acqua

Direttore dell'Archivio di Stato di Parma

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Alberto Gentile
algent@isnet.it
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